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TIPOLOGIA: SPECIALE

di Guido Guarino

Abstract
La lotta al cambiamento climatico vede le istituzioni culturali, musei compresi, impegnarsi in prima linea per la sostenibilità. I musei, con il loro ruolo di custodi del patrimonio, sono in una posizione privilegiata per dare il buon esempio: non solo riducendo il proprio impatto ambientale, ma anche comunicando in modo chiaro ed efficace ai loro pubblici il proprio impegno verso un futuro più sostenibile. Questo articolo descrive come i musei stiano sfruttando gli strumenti digitali per misurare le proprie emissioni e come possano utilizzare le piattaforme digitali per comunicare i risultati raggiunti in termini di sostenibilità. Verrà sottolineato il ruolo fondamentale dei software per il calcolo delle emissioni e si vedrà come i musei possono integrare la digital transformation nelle strategie di sostenibilità e di divulgazione scientifica. Quanto riportato evidenzia l'importanza di una comunicazione scientifica digitale che miri a promuovere la trasparenza, coinvolgere i pubblici e ad ispirare azioni collettive a favore della responsabilità ambientale.

Introduzione

I musei, custodi del nostro patrimonio culturale, giocano un ruolo fondamentale nel definire i valori della società. Oggi, di fronte alla crisi climatica, si trovano a fronteggiare una duplice sfida: da un lato, ridurre il proprio impatto ambientale, e, dall’altro, educare i pubblici sui temi cruciali della sostenibilità. I recenti progressi tecnologici hanno aperto nuove strade: le istituzioni culturali, e non solo, possono ora misurare con precisione le proprie emissioni e calcolare la propria impronta ecologica attraverso strumenti digitali avanzati. Allo stesso tempo, le piattaforme di comunicazione digitale offrono opportunità senza precedenti per condividere i risultati con un pubblico sempre più vasto e interconnesso. C’è un punto d’incontro tra trasformazione digitale, sostenibilità e comunicazione scientifica nel mondo dei musei, dal momento che queste tre dimensioni si intrecciano e si consolidano a vicenda grazie al ruolo centrale che i musei hanno nell’affrontare le sfide ambientali.

Carbon Calculator: i Software per Misurare le Emissioni

La misurazione precisa delle emissioni è alla base di ogni strategia di sostenibilità. Per questo motivo, i software per calcolare le emissioni di anidride carbonica stanno assumendo un ruolo sempre più importante anche all’interno dei musei e delle istituzioni culturali, permettendo di identificare e quantificare l’impatto ambientale delle attività operative e gestionali. Questi strumenti offrono un approccio sistematico e standardizzato per definire l’impronta ecologica, ovvero la quantità totale di gas serra emessi, direttamente e indirettamente, principalmente sotto forma di CO2. Attraverso questi software, le istituzioni possono individuare le principali fonti di emissioni, come il consumo energetico, i trasporti e gli spostamenti di merci e di persone o l’uso di specifici materiali. Con queste informazioni, i musei possono stabilire la priorità degli interventi, fissare obiettivi di riduzione mirati e monitorare i progressi nel tempo. Inoltre, i dati raccolti guidano le decisioni sulle iniziative di sostenibilità, permettono un’allocazione efficace delle risorse e dimostrano agli stakeholder il raggiungimento di risultati concreti. Online è disponibile una vasta gamma di software per il calcolo delle emissioni, offrendo ai musei diverse opzioni per misurare e analizzare la loro impronta ecologica in vari ambiti operativi. Tra questi, il Carbon Calculator, sviluppato dalla Gallery Climate Coalition (GCC) specificamente per le istituzioni artistiche, permette di calcolare le emissioni derivanti da viaggi, spedizioni, uso di energia e materiali, offrendo opzioni sia di reporting annuali generali, sia specifiche per singoli progetti o mostre. Altri strumenti degni di nota sono i Creative Climate Tools e il Beyond Carbon Impact Tracker di Julie’s Bicycle, utilizzati da oltre 2000 organizzazioni in più di 20 paesi. Queste piattaforme misurano le emissioni derivanti da varie attività, come l’uso di energia, la gestione dei rifiuti, il consumo d’acqua, i viaggi e il trasporto merci. Includono anche funzionalità di benchmarking per confrontare le prestazioni con gli standard del settore. Il Design Museum di Londra ha sviluppato l’Impact Model Carbon Calculator per la mostra “Waste Age: What Can Design Do?”. Questo software misura le emissioni in diversi ambiti, dal trasporto degli oggetti ai materiali usati nelle mostre, fino alle operazioni di gestione. Dal 2023, è disponibile gratuitamente online per supportare altre istituzioni nella quantificazione delle loro emissioni. Infine, lo STiCH Carbon Calculator è stato creato appositamente per le istituzioni culturali, permettendo di valutare l’impatto ambientale dei materiali utilizzati nella realizzazione di opere e nell’allestimento di mostre. Questi strumenti consentono ai musei di quantificare sistematicamente il loro impatto ambientale e di prendere decisioni basandosi su dati. È importante notare che, mentre i software per il calcolo delle emissioni sono utili per musei di ogni dimensione, le grandi istituzioni e i musei scientifici spesso raccolgono anche dati ambientali ed ecologici attraverso attività di ricerca interne. Questi dati possono essere utilizzati non solo per produrre report e articoli scientifici, ma possono anche essere integrati in mostre ed esposizioni, coinvolgendo così il pubblico nelle questioni ambientali in modo più diretto.

Strategie di Comunicazione Digitale per la Sostenibilità

Oltre a misurare le emissioni e intraprendere azioni per ridurle, i musei possono sfruttare le piattaforme digitali per comunicare efficacemente i risultati raggiunti in termini di sostenibilità e gli output delle ricerche da loro condotte. I social media sono un potente strumento di divulgazione: attraverso contenuti accattivanti come infografiche e video, i musei possono evidenziare i propri sforzi verso la sostenibilità. Piattaforme come Instagram, TikTok e X permettono di condividere aggiornamenti in tempo reale su progetti e iniziative in corso, coinvolgendo attivamente i rispettivi utenti. Molti musei stanno già percorrendo questa strada: il Natural History Museum di Londra, ad esempio, si è distinto per essere il primo museo al mondo a ridurre le proprie emissioni basando la sua strategia unicamente su dati scientifici, e condivide questo impegno online attraverso sezioni dedicate sul sito web e post sui social network. Allo stesso modo, il Design Museum di Londra pubblica regolarmente dati e risultati delle proprie azioni sostenibili sui suoi canali digitali.

Anche le mostre virtuali offrono un approccio innovativo alla comunicazione della sostenibilità. I musei possono creare esposizioni online incentrate sul loro percorso di “greening” o a supporto di iniziative locali e internazionali, utilizzando tecniche narrative interattive per coinvolgere i visitatori. Le tecnologie di Realtà Aumentata (AR) e Realtà Virtuale (VR) arricchiscono queste esperienze, permettendo agli utenti di esplorare in modo immersivo le pratiche sostenibili e il loro impatto. Un esempio interessante è la mostra digitale del 2022 “SDGs: Innovations for Sustainable Future” realizzata dal Centro Ceco di New York, il cui tema centrale erano i 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’ONU, raccontati al pubblico con il supporto della AR. I visitatori hanno potuto interagire con immagini che, tramite un’app per smartphone o tablet, si trasformavano in display interattivi, offrendo un’esperienza coinvolgente per descrivere le sfide globali e le possibili soluzioni proposte dagli SDG.

Il reporting digitale gioca un ruolo cruciale nella trasparenza delle iniziative sostenibili. I musei possono pubblicare report annuali sulla sostenibilità con visualizzazioni interattive dei progressi, permettendo agli stakeholder di monitorare i miglioramenti e promuovendo la responsabilizzazione interna. L’uso strategico di codici QR negli spazi espositivi può inoltre collegare i visitatori direttamente a report online o progetti specifici, creando un ponte tra l’esperienza fisica e quella digitale.

I contenuti educativi digitali, come webinar, podcast o corsi online, amplificano ulteriormente il coinvolgimento del pubblico sulle questioni legate alla sostenibilità. Le collaborazioni tra istituzioni amplificano questi messaggi, come nel caso dell’opera d’arte ‘GASP’ di Thijs Biersteker, realizzata in collaborazione con l’Organizzazione Mondiale della Sanità. Questa installazione rende visibile l’inquinamento atmosferico ingrandendo le particelle PM2.5 di 4000 volte, utilizzando dati in tempo reale. Confrontando i livelli di inquinamento in diverse località, ‘GASP’ offre una tangibile dimostrazione delle differenze nella qualità dell’aria, sensibilizzando il pubblico sull’urgente necessità di agire contro l’inquinamento atmosferico e i suoi gravi impatti sulla salute.

Conclusioni

I musei si trovano in un momento cruciale, in cui la trasformazione digitale si intreccia con la responsabilità ambientale. Tramite l’utilizzo di software avanzati e servendosi di strategie di comunicazione innovative, i musei possono ridurre le proprie emissioni ed essere promotori di pratiche sostenibili a livello globale. L’integrazione di strumenti digitali sta cambiando radicalmente l’approccio dei musei alla sostenibilità, permettendo loro di raggiungere un pubblico vasto con contenuti personalizzati e comprensibili. Tuttavia, persistono sfide legate all’accesso equo a queste tecnologie, soprattutto per le istituzioni più piccole.

Per superare queste barriere, iniziative collaborative come piattaforme condivise e strumenti open-access rivestono un ruolo sempre di maggior rilievo, con l’obiettivo di supportare tutte le istituzioni culturali nel loro percorso verso la sostenibilità.

6 | 2025 Gennaio - Marzo




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