di Christian Eriksson
Abstract
Introduzione
I musei sono centri vitali per l’apprendimento, la cultura e l’impegno della comunità, che riflettono e migliorano la diversità all’interno della società. Gli sforzi attivi verso l’accessibilità consentono ai musei non solo di adempiere agli obblighi legali, ma anche di diventare esempi di equità e giustizia sociale. L’accessibilità dovrebbe essere vista come una responsabilità sociale piuttosto che un semplice requisito legale, rafforzando così l’inclusività di un’istituzione per diversi gruppi sociali (Starr, 2016). I musei sono in una posizione unica per aprire la strada a un futuro più inclusivo.
L’accessibilità implica la creazione di ambienti utilizzabili dal maggior numero possibile di persone, indipendentemente dalle capacità fisiche, sensoriali o cognitive. Gli investimenti in mostre, programmi e spazi accessibili non solo migliorano l’esperienza delle persone con disabilità, ma vanno anche a vantaggio di tutti i visitatori. Una segnaletica più chiara, un’acustica migliorata e ausili visivi, ad esempio, aiutano i bambini, gli anziani e i visitatori provenienti da diversi contesti linguistici e culturali. Gli spazi pubblici diventano così fondamentali per promuovere società inclusive e celebrare la diversità culturale (Pineda, 2022).
La creazione di musei accessibili implica anche il riconoscimento e la valorizzazione delle prospettive e delle esigenze uniche di tutti i visitatori. Con l’evolversi della società, i musei devono lavorare attivamente per eliminare le barriere fisiche e sociali, garantendo un ambiente accogliente per tutti.
Tuttavia, l’implementazione dell’accessibilità va oltre la semplice definizione di obiettivi e processi.
“Penso che l’accessibilità sia anche uno stato d’animo. Non è semplicemente qualcosa che si fa. È qualcosa a cui bisogna pensare, qualcosa a cui bisogna impegnarsi. Non risiede in una persona o in un dipartimento. Risiede nella mentalità dell’istituzione.” – Glenn Lowry, Direttore del Museum of Modern Art (Starr, 2016).
Design universale – un percorso verso l’inclusione
Il design universale si concentra sulla creazione di ambienti e prodotti che siano inclusivi e accessibili senza necessità di adattamenti. Questo approccio funge da metodo di inclusione. Tuttavia, il design universale per l’inclusione da solo non è sufficiente (Rappolt-Schlichtmann & Daley, 2013). Per coinvolgere veramente le persone con esigenze specifiche, è essenziale riferirsi al Universal Design for Learning (UDL). L’UDL enfatizza la necessità di fornire molteplici mezzi di rappresentazione, espressione e coinvolgimento, abbattendo le barriere e promuovendo ambienti che soddisfino diverse esigenze e abilità.
Se applicato alle attività museali, l’UDL potrebbe includere l’offerta di guide digitali che incorporano elementi visivi, uditivi e tattili, a beneficio delle persone con disabilità e di coloro che apprendono in modo diverso. Incorporando i principi dell’UDL, i musei possono creare esperienze dinamiche che non solo attraggono un pubblico più ampio, ma stabiliscono anche standard per società inclusive.

Il Navet Science Center e l’impegno per l’accessibilità
Il Navet Science Center offre un ambiente interattivo e stimolante per esplorare argomenti STEM (Scienza, Tecnologia, Ingegneria e Matematica) e di sostenibilità. Navet offre programmi scolastici progettati per ispirare interesse e creatività. Attraverso esperimenti pratici, risoluzione di problemi e tecnologia moderna, gli studenti hanno l’opportunità di esplorare in modo coinvolgente ed educativo. Un tipico programma scolastico inizia spesso con un’introduzione drammatizzata in cui gli studenti incontrano un personaggio contemporaneo o storico che fornisce un’introduzione e una missione relative a una materia specifica (ad esempio, potrebbe trattarsi di Newton, Ipazia, Alan Turing o Grace Hopper). Successivamente, le attività si svolgono nelle mostre di Navet.
Navet mira a creare un ambiente inclusivo in cui il maggior numero possibile di visitatori possa impegnarsi nell’apprendimento e nell’esplorazione. A partire dal 2024, sono stati avviati sforzi sistematici per garantire l’accessibilità, ispirati ai principi del design universale.
Le iniziative di Navet in materia di accessibilità sono suddivise in tre aree principali:
- Interazione – Concentrarsi sul coinvolgimento del personale con i visitatori e sulla progettazione delle attività.
- Ambiente digitale – Adattare le piattaforme digitali e le esperienze interattive orientate all’utente.
- Ambiente fisico – Progettare spazi e stazioni per garantire inclusività e facilità di accesso.
Ad esempio, nella mostra Meccano, le interfacce con molti testi sono state sostituite con simboli per rendere il contenuto accessibile ai bambini piccoli, alle persone con disabilità intellettive e a chi non parla svedese. Nel prossimo anno, il Centro scientifico Navet intende approfondire il suo impegno nel perfezionare le interfacce digitali e fisiche, traendo ispirazione dall’Universal Design for Learning (UDL). Questi sforzi mirano a promuovere un ambiente inclusivo in cui le esperienze educative e interattive siano accessibili a un pubblico eterogeneo, indipendentemente dalle capacità o dal background linguistico. Integrando i principi dell’UDL, Navet aspira a creare interfacce che non solo accolgano, ma coinvolgano attivamente tutti i visitatori in modo significativo. Navet mira a stabilire una struttura di revisione annuale per mantenere un progresso costante in queste aree. Inoltre, i programmi scolastici saranno rivisti per garantire che siano più accessibili, incorporando elementi interattivi e personalizzati che soddisfino le diverse esigenze di apprendimento. Gli sforzi si concentreranno anche sul miglioramento della chiarezza della segnaletica e delle mappe, garantendo una migliore navigazione per tutti i visitatori.

Referenze
- Starr, R. E. (2016). Accessibility Practices & The Inclusive Museum: Legal Compliance, Professional Standards, and the Social Responsibility of Museums. Rochester Institute of Technology.
- Pineda, V. (2022). What is Inclusive and Accessible Public Space? The Journal of Public Space.
- Rappolt-Schlichtmann, G., & Daley, S. G. (2013). Providing Access to Engagement in Learning: The Potential of Universal Design for Learning in Museum Design. Curator: The Museum Journal.