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TIPOLOGIA: EDITORIALE

di Alessandra Drioli

Abstract

L’ecosistema museale a livello globale sta attraversando una transizione digitale profonda, con l’integrazione delle tecnologie in ogni aspetto della sua esistenza, dalla creazione e presentazione dei contenuti, alla comunicazione e gestione. La crisi sanitaria globale causata dal Covid-19 ha evidenziato, in modo drammatico, quanto sia cruciale il suo livello di maturità digitale. Le istituzioni che avevano già investito in tecnologie avanzate e formazione del personale sono riuscite a mantenere un contatto essenziale con il loro pubblico durante i momenti più critici. Quando i contenuti digitali sono diventati l’unico mezzo per raggiungere le persone, molte organizzazioni hanno compreso di non aver investito sufficientemente in questo campo.

La pianificazione strategica stenta ancora a consolidarsi e una parte significativa di musei non ha ancora adottato un piano strategico per l’innovazione digitale. Molte organizzazioni hanno cominciato ad inserire un punto sulla transizione digitale all’interno di altri documenti di pianificazione come ad esempio i piani strategici.

I progetti di innovazione digitale sono intrinsecamente interdisciplinari e presentano numerose complessità tecniche e organizzative che richiedono una pianificazione precisa delle risorse economiche e umane, delle tecnologie, delle soluzioni, delle azioni da implementare e dei tempi necessari per raggiungere gli obiettivi prefissati. Spesso le istituzioni concentrano i propri investimenti sulla creazione di contenuti accessibili online e sulla digitalizzazione delle proprie collezioni. Anche l’adozione di strumenti digitali per migliorare l’esperienza dei visitatori sta vedendo un notevole sviluppo. È essenziale sviluppare una cultura digitale che permei tutte le funzioni e le attività del museo, superando la visione di sviluppo digitale come una serie di progetti isolati e scollegati.

In questo contesto, il museo si trasforma in un organismo sensibile, capace di integrare nuovi livelli di interazione in dimensioni temporali e spaziali innovative. È fondamentale promuovere consapevolezza e pensiero critico riguardo al processo di trasformazione in corso. Allo stesso tempo bisogna anche avere l’integrazione di professionalità competenti, operative e aggiornate che possano sostenere la transizione digitale della nostra comunità museale. Anche se c’è stato un notevole incremento nell’adozione di strumenti digitali negli ultimi anni, più della metà delle istituzioni culturali non hanno implementato alcun meccanismo per migliorare le competenze digitali del proprio personale. Questa situazione evidenzia la necessità di un investimento più mirato e strutturato nelle competenze digitali all’interno della comunità museale.

Tra i molti aspetti che potrebbero essere approfonditi crediamo sia utile soffermarsi in particolare su due punti: la ridefinizione del rapporto tra visitatore, spazi espositivi e i loro contenuti e il ruolo dello storytelling digitale. I musei che hanno investito nella digitalizzazione hanno non solo migliorato la loro resilienza durante la pandemia, ma anche ampliato il loro pubblico e le modalità di fruizione dei loro contenuti, dimostrando come una strategia digitale ben pianificata possa trasformare radicalmente il ruolo e l’impatto di queste istituzioni nella società contemporanea. Un approccio a scatole cinesi costringe a ragionare sul tema con più sguardi e, sebbene il discorso non possa essere trattato qui in modo esaustivo, invita a una visione d’insieme ma, soprattutto, a dare sempre priorità ai contenuti che si vogliono trasmettere e agli obiettivi che si intendono raggiungere.

6 | 2025 Gennaio - Marzo




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