I social nuovi spazi da controllare
Alessandro StileAbstract
Siamo nel pieno dell’evoluzione della comunicazione digitale favorita ed agevolata da nuovi dispositivi iper-connessi in grado di condividere in rete audio, immagini e video ad alta risoluzione grazie al potenziamento ed efficientamento delle reti di telecomunicazioni che supportano il trasferimento veloce di questa gande mole di dati.
Questa nuova modalità di comunicazione, molto utilizzata ed apprezzata soprattutto dalle nuove generazioni, ha indotto cambiamenti comportamentali e trasformazioni delle aree urbane. I campetti e le strade, un tempo piene di ragazzi, ed i campetti di basket
li troviamo ora sempre più deserti. Ma se potessimo vedere all’interno della fibra ottica che passa sotto le strade delle nostre città vedremo un brulicare di bits che come formiche indaffarate vanno da una parte all’altra. Ma dove sono i nostri ragazzi? Ormai sono tutti sui social con le teste chine sui loro smartphones intenti a digitare messaggi criptici (TVB,LOL,Tbh, …) ed inviare emoticons.
Questo cambiamento non è passato inosservato dalle organizzazioni criminali sempre intente al controllo del territorio per le loro attività illecite. In questo nuovo scenario le organizzazioni criminali non hanno più bisogno, di bulli, pistole e coltelli per affermare la loro supremazia su un territorio. Possiamo dire che le organizzazioni criminali si stanno evolvendo nella fase 2.0. Adesso i boss ed i loro gregari non girano per le nostre strade ma aprono profili social attraverso i quali generano consensi e diffondono la cultura criminale. L’autotà giudiziaria , indagando sui profili social di diversi esponenti delle organizzazioni criminali ha scoperto che ormai le organizzazioni criminali hanno un loro modello di comunicazione digitale che si è velocemente innovato con gli slang utilizzati dalle nuove generazioni, ad esempio in base al colore del cappello indossato in una foto di un party si comunica ad un altro affiliato il tipo di legame che c’è con la persona con cui ci si fotografa. Un altro simbolo di comunicazione sono i tatuaggi che in base alla parte del corpo su cui viene fatto ed in base alla tipologia si ordina di compiere un’azione oppure un’altra ( uccidere, intimidire, proteggere).
I profili social vengono spesso usati dalle organizzazioni criminali per reclutare nuove reclute mostrando video in cui gli esponenti del clan girano con auto di lusso, frequentano club esclusivi spesso accompagnati da belle donne. Ormai le organizzazioni criminali stanno creando la loro cultura criminale contrapponendola alla cultura della legalità nella quale la maggior parte di noi siamo stati educati.
Prima di questa rivoluzione digitale, le organizzazioni criminali usavano le pistole, i fucili e la mera forza fisica. Oggi, invece si utilizzano le tastiere, le password, le moderne apparecchiature high tech e i “soldati” non sono più i picciotti con la coppola
ma hacker ed esperti informatici. Il controllo dei flussi finanziari del mercato, il furto dei dati sensibili e la rivoluzione nel campo della comunicazione sono solo alcuni degli aspetti che stanno emergendo da questo nuovo ibrido fatto di criminalità e tecnologia.
Grazie alla manovalanza digitale le organizzazioni criminali riescono a condurre attività illecite a livello mondiale (worldwide web). Assistiamo ad un progressivo incremento dei reati informatici e questo ci consente di vedere che nessuno è escluso dall’evoluzione della comunicazione digitale specialmente da quelle organizzazioni che fanno della comunicazione il mezzo per controllare spazi e persone. Utilizzando le criptovalute le organizzazioni criminali spostano ingenti somme di denaro trafficando in maniera anonima in armi e droga. Possiamo concludere affermando senza ombra di dubbio che la tecnologia sta cambiando il volto delle organizzazioni criminali anche quelle legate ad antiche tradizioni familiari come la ndrangheta, la mafia e la camorra.