Flora Di Martino
Abstract
La creatività è un’abilità che utilizziamo tutti giorni, in tutti gli ambiti e in tutte le discipline ed è parte integrante della didattica e della tecnologia. In particolare, la capacità creativa è molto sviluppata nei bambini: la mente di questi ultimi, infatti, è molto elastica, vogliosa di imparare e di apprendere e per questo più propensa a elaborare nuove idee originali e creative. Essere creativi significa uscire dagli schemi, andando a collegare tra loro concetti, oggetti e conoscenze in maniera insolita, con l’obiettivo, però, di raggiungere dei risultati. La creatività è una capacità innata, che inizia a mostrarsi sin dalla prima infanzia, quando i più piccoli tentano di esprimersi attraverso il gioco e il disegno. Non è raro che i bambini riescano a viaggiare con la fantasia, inventando storie fantastiche, sfruttando quei pochi strumenti a loro disposizione.
Il rapporto tra coding e creatività è un argomento affascinante e in continua evoluzione, che ha acceso un vivace dibattito negli ultimi anni. In passato, la creatività era spesso considerata un dominio esclusivo degli esseri umani, mentre il coding era visto come un’attività tecnica e rigida. Tuttavia, con l’avanzare della tecnologia e l’emergere di nuovi strumenti di programmazione, la linea di demarcazione tra queste due aree si è fatta sempre più sfumata. Inoltre, è altrettanto importante ricordare che la creatività umana rimane un elemento essenziale in questo processo, guidando lo sviluppo e l’utilizzo di queste tecnologie in modo responsabile e innovativo. Vediamo ora brevemente alcune caratteristiche. Il coding fornisce un set di strumenti versatile per dare vita a idee innovative, che siano esse opere d’arte, videogiochi, intelligenza artificiale o esperienze interattive. Permette di sperimentare liberamente, combinando elementi logici e computazionali con linguaggi espressivi. Attraverso il coding, è possibile elaborare dati complessi, individuare modelli nascosti e generare soluzioni personalizzate e adattabili.
Attraverso la programmazione, è possibile dare vita a storie, personaggi e interazioni che catturano l’immaginazione e offrono esperienze uniche agli utenti. Il coding favorisce la collaborazione tra persone con diverse competenze e background, stimolando lo scambio di idee e la creazione di progetti collettivi. Attraverso piattaforme online e comunità di sviluppatori, è possibile condividere codice, tutorial e risorse, alimentando una cultura di apprendimento continuo e innovazione aperta.
Inoltre, permette di dare vita a nuove idee e creare una vastissima gamma di prodotti digitali, da siti web e app a videogiochi interattivi. I programmatori creativi usano il loro ingegno per escogitare soluzioni innovative e originali a problemi complessi, dando vita a esperienze uniche e coinvolgenti per gli utenti.
Richiede pensiero critico e problem solving. La programmazione non si limita a seguire ciecamente delle istruzioni, richiede una profonda comprensione dei concetti logici e la capacità di affrontare sfide impreviste.
In definitiva, il coding non è solo uno strumento per la creazione di software e siti web, ma rappresenta un potente linguaggio per esprimere idee creative, risolvere problemi in modo innovativo e dare vita a esperienze uniche. La sua crescente accessibilità e l’emergere di nuovi paradigmi di programmazione stanno aprendo nuove strade per la creatività computazionale, con un impatto significativo su svariati campi e aspetti della nostra vita.
Con attività ben strutturate, i bambini possono risolvere semplici problemi e comprendere il significato di programmazione, utile all’utilizzo attivo e non passino dei device.
Riferendosi al macro-obiettivo del Progetto SCI-CO+ di promuovere modalità di comunicazione scientifica per delineare profili professionali capaci di attuarle, in questo articolo viene descritto un laboratorio didattico creativo sul coding, per studenti dai sei ai tredici anni.
Attraverso il gioco e la programmazione s’insegna a risolvere problemi e a sviluppare il “pensiero computazionale”, un processo logico-creativo che consente di scomporre un problema complesso in diverse parti, per affrontarlo più semplicemente, così da risolvere il problema generale. Con il coding anche i bambini possono diventare soggetti attivi della tecnologia. Inoltre, programmare un robot e farlo muovere nello spazio migliorare le competenze logico-matematiche, l’orientamento spaziale e lo studio della geometria elementare.
Obiettivo del laboratorio è far apprendere agli studenti come si scrive un codice per programmare un robottino che deve consegnare messaggi agli abitanti della Terra per salvare il pianeta.
In questa attività assume un ruolo importante la “storia”, partire da un racconto, nel nostro caso abbiamo scelto di trattare il tema dell’ambiente che è entrato a pieno titolo nei programmi e nei libri di testo per la scuola primaria. Per questo appare utile affrontare questo argomento partendo dalla visione del trailer del film WALL-E https://www.youtube.com/watch?v=57Fg__7nJ2Q. Quando nel 2008 la Disney – Pixar presentò WALL-E fu un successo di pubblico e critica e immediatamente divenne un manifesto ecologista, vincendo anche l’Oscar come miglior film d’animazione. In questa storia vengono narrati temi profondi e importanti ma sempre con spirito positivo, addirittura ottimista nel finale e che possono essere approfonditi successivamente in classe durante le attività curricolari.
Gli obiettivi generali del laboratorio riguardano:
- Introdurre i più piccoli al coding e al pensiero computazionale ossia alla capacità di risolvere un problema pianificando una strategia.
- Trasferire le tecniche del coding per passare da un utilizzo passivo a costruttivo dei device e comprendere come “far fare” qualcosa a oggetti programmabili, attraverso i concetti base del linguaggio di programmazione, accessibile a tutti, ricevendo indicazioni pratiche su come programmare il robottino Wall-E, divertendosi!
- Stimolare i bambini, specialmente quelli con difficoltà di apprendimento, alla scoperta del coding e della programmazione.
- Incentivare la creatività e il problem solving.
e quelli trasversali:
- Ordinare i pensieri e trovare soluzioni.
- Saper orientarsi nello spazio.
- Imparare a misurare.
- Diventare soggetti attivi di tecnologia.
L’attività inizia con la visione di un trailer del film di animazione WALL-E, che suggerisce diversi temi di attualità come l’inquinamento, gli stili di vita, il consumismo, l’energia rinnovabile, la responsabilità delle nostre azioni soprattutto nei confronti della natura da approfondire in classe.
Il film narra le vicende del robot WALL-E, che in un lontano futuro è l’unico abitante del pianeta Terra, ormai abbandonato dagli esseri umani a causa dell’eccessivo inquinamento e del continuo accumulo di rifiuti. Un giorno scende dal cielo un robot ad alta tecnologia di nome E.V.E. che lo fa innamorare e, in nome di questo amore, i due vivono un’avventura che cambia il loro destino e quello dell’umanità. Al termine della visione si interrogano i bambini su ciò che hanno visto, quali emozioni, quali messaggi sono presenti e successivamente si chiede loro di scrivere una breve storia prendendo spunto dagli argomenti trattati nel film e sviluppare una sequenza di azioni (codice di programmazione) da far svolgere al robottino, che avranno a disposizione (il loro WALL-E). Obiettivo finale sarà la consegna dei messaggi agli umani per salvare la Terra.
Successivamente si creano piccoli gruppi di lavoro composti da max 4/5 studenti. Ogni gruppo dovrà inventare una breve storia, rappresentarla con un percorso, programmare il robottino, scrivere il codice ed elaborare un messaggio per salvare la Terra.
Il conduttore inizia l’attività presentando WALL-E e chiede ai bambini di osservarlo e di studiarlo per definirne le sue caratteristiche. Successivamente si passa alla descrizione dell’area di programmazione: cosa indicano i tasti, le frecce e come si può procede alla programmazione del robottino. Terminata questa fase preliminare, si invitano i bambini ad immaginare un percorso che va dalla postazione del gruppo di lavoro alla zona di consegna dei messaggi. A questo punto i bambini definiscono il percorso e i comandi che devono dare A WALL-E per fargli eseguire il percorso immaginato e consegnare il messaggio. Il codice di programmazione deve essere scritto su un foglio prima di programmare il robottino e consegnato al conduttore (perché servirà al termine a definire il significato di codice di programmazione). Come ultima tappa, il conduttore legge il codice elaborato da ciascun gruppo di lavoro, programma il robottino e verifica se le indicazioni ricevute sono corrette per far compiere al robottino il medesimo percorso e raggiungere l’obiettivo correttamente, altrimenti occorre correggere il codice e riprovare. L’attività termina con la lettura di tutti i messaggi scritti per sviluppare un decalogo volto a salvare il pianeta Terra, che viene consegnato al docente accompagnatore per essere approfondito in classe.
In conclusione, il coding e la creatività non sono concetti opposti, ma piuttosto due facce della stessa medaglia. I programmatori creativi utilizzano le loro competenze tecniche e la loro immaginazione per dare vita a prodotti digitali innovativi e coinvolgenti. Con l’avanzare della tecnologia, il ruolo del coding nella sfera creativa è destinato a crescere sempre più.
Il nostro WALL-E
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