Un approccio concettuale alla transizione digitale nella comunicazione scientifica
Giuseppe D’AngeloAbstract
Nella rubrica NEWS DA SCI-CO+ del precedente numero abbiamo fornito una visione generale del Progetto SCI-CO+ e dei risultati che esso di prefigge di raggiungere. Da questo numero inizieremo la descrizione del lavoro svolto e dei risultati ottenuti. A supporto dei contenuti di questa rubrica pubblicheremo, in ogni numero, un articolo di approfondimento che tratterà argomenti teorici e temi generali su strumenti, metodi, conoscenze sulle quali è basato il lavoro progettuale e la realizzazione dei risultati. Nel primo anno di Progetto, che ricordiamo è iniziato il xxxx,
Tre sono i risultati principali sui quali il Progetto ha lavorato in questo primo anno di vita:
- il Sistema SCI+CO+
- il Modello SciCo+
- Le Metodologie applicative del Modello
Dedichiamo questo articolo al Modello SciCo+ invitando il lettore che non lo abbia già fatto a leggere l’articolo “PARADIGMI, MODELLI, METODOLOGIE – Per un approccio consapevole alla transizione digitale”, pubblicato in questo numero della rivista, sia per contestualizzare quanto illustreremo qui di seguito sia per condividere un glossario di riferimento. Citeremo tale articolo in più punti.
Perché costruire un Modello per la comunicazione avanzata della scienza?
L’oggetto di interesse del Progetto SCI-CO+ è il processo di transizione digitale nel settore della Comunicazione della Scienza e per tale finalità esso ha posto alla propria base una delle priorità orizzontali principali che il Programma Erasmus+ ha fissato a partire dal 2020: “affrontare la trasformazione digitale con lo sviluppo di prontezza, resilienza e capacità digitali”. Come noto, il Programma ha due principali punti di riferimento fondanti: la coesione culturale, economica, sociale dei cittadini dell’Unione europea e la loro istruzione e formazione per metterli in condizione di muoversi e agire in modo consapevole nella società europea e in modo competente in un mondo del lavoro e delle professioni in continua evoluzione, sempre più globalizzato e dinamico.
Il dibattito sulla trasformazione (o transizione) digitale è – tra i temi sociali, economici e culturali affrontati oggi – uno dei più ampi e profondi; un tema che coinvolge le società di tutto il mondo per il bisogno che esso determina di guardare la realtà, nella quale gli individui si muovono e agiscono, con “nuovi punti di vista”. E allora è ragionevole pensare che per formare e orientare gli esseri umani delle nostre comunità a essere persone “pronte” e “resilienti” in un “mondo digitale” o “sempre più digitalizzato”, come richiede la citata priorità orizzontale del Programma Erasmus+, sia necessario dotarsi di strumenti concettuali che ci aiutino a classificare e categorizzare in modo completo e rigoroso i cambiamenti nel nostro punto di vista.
Questi strumenti concettuali sono i paradigmi e i modelli con i quali rappresentiamo gli ambiti scientifici e tecnologici di riferimento. Ed è per tale motivo che il Progetto SCI-CO+ ha messo a punto e attuato un lavoro iniziale di ricerca volto a individuare e descrivere la comunicazione “avanzata” della scienza come Modello di uno specifico ambito paradigmatico di riferimento. Questo ambito è determinato dall’area di sovrapposizione del dominio della “Scienza della Comunicazione” e di quello della “Scienza dell’Informazione”. Un modello che abbiamo denominato SciCo+, dove il suffisso “+” ha la stessa funzione del più noto prefisso “smart” e indica, pertanto, una tipologia di transizione digitale molto avanzata[1].
Scienza della Comunicazione e Scienza dell’Informazione
Quando parliamo di paradigmi, modelli, metodologie ci muoviamo, in generale, in quel vasto e complesso contesto che chiamiamo “scienza”. Ovviamente non dobbiamo associare questo impegnativo termine solo a quelle aree della conoscenza tradizionalmente “scientifiche” – matematica, fisica, chimica, astronomia, ecc. – ma dobbiamo pensare a “scienza” come sinonimo di “metodo”[2] e quindi considerare anche tutti quegli ambiti della conoscenza in cui il “metodo” diventa essenziale. Per cui possiamo pensare alla “scienza” quando parliamo di sociologia, pedagogia, educazione, politica, psicologia, storia, linguistica, economia, cioè tutte quelle discipline che sono note, in modo collettivo, o come scienze sociali o come scienze umane.
Riferendoci all’articolo citato in apertura, vediamo che ogni scienza è caratterizzata, fondamentalmente, da un sistema composto da: un ambito di ricerca, da un complesso di oggetti in esso trattati e manipolati e dall’insieme di metodi e approcci impiegati per effettuare l’attività di ricerca. Utilizzando questo sistema sono state introdotte le definizioni paradigmatiche delle due Scienze utili ai nostri scopi: la Scienza della Comunicazione e la Scienza dell’Informazione.
“La Scienza della Comunicazione è il corpo di conoscenze, processi e strategie per lo studio (ambito della ricerca) della comunicazione umana intesa (oggetti trattati) come un processo di relazione o di scambio interattivo, in un determinato ambiente, tra due o più partecipanti, basato (metodi e approcci usati) sulla reciproca intenzionalità e su un certo livello di consapevolezza in grado di far condividere ai partecipanti un determinato significato attraverso codici linguistici, sistemi simbolici e convenzionali di significazione e segnalazione condivisi nel tempo e nella cultura di riferimento” | “La Scienza dell’Informazione è il corpo di conoscenze, processi e strategie per lo studio (ambito della ricerca) dei fondamenti teorici e la manipolazione computazionale della ‘informazione’ – intesa (oggetti trattati) come qualsiasi dato, notizia, conoscenza che possa essere rappresentato in forma quantitativa e opportunamente qualificata mediante una sua categorizzazione – attraverso (metodi e approcci usati) rigorose procedure formali, denominate “programmi”, implementabili, insieme alle informazioni, in sistemi elettronici automatizzati, denominati “elaboratori.” |
Paradigmi e Modelli di Comunicazione della Scienza e Transizione Digitale
Partendo dalle esperienze ed dalle competenze dei singoli Partner del Progetto e dai risultati della ricerca documentale e sul campo effettuata con i precedenti task di progetto, sono state elaborate le seguenti definizioni condivise di Comunicazione della Scienza e di Transizione Digitale:
“La Comunicazione della Scienza è l’applicazione della Scienza della Comunicazione per la diffusione della cultura scientifica e dei risultati della ricerca scientifica e tecnologica al fine di contribuire alla costruzione della cittadinanza scientifica e democratica (etica della comunicazione scientifica).”
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“La Trasformazione (o Transizione) Digitale è l’applicazione dell’Informatica a uno o più contesti della società umana, per garantire a persone e organizzazioni soluzioni innovative di comunicazione e condivisione di conoscenza, lavoro, attività attraverso cambiamenti tecnologici, culturali, organizzativi, sociali, creativi, che siano resilienti, inclusivi, accessibili, sostenibili (etica dell’innovazione) oltre che efficaci ed efficienti.” |
In entrambe, come possiamo notare, sono state introdotte proprietà specifiche che sostanziano il particolare e avanzato “punto di vista” assunto dalla Partnership. Nella prima è l’etica della comunicazione scientifica, caratteristica che si traduce nella mission fondamentale della Comunicazione della Scienza di contribuire alla costruzione di una cittadinanza scientifica e democratica. La cittadinanza scientifica indica il valore che la scienza deve assumere nella vita dei membri di una comunità in termini culturali, educativi, sociali; la seconda – cittadinanza democratica – rappresenta la richiesta che la comunicazione della scienza operi, ovviamente insieme ad altri ambiti della conoscenza, come strumento volto a consolidare la visione “democratica” dell’accesso al sapere scientifico. Nella definizione di Transizione Digitale, invece, vengono messi in luce due aspetti che devono caratterizzare, nel nostro punto di vista, ogni processo di trasformazione informatica: la trasversalità in termini di ambito di applicazione, non solo il lavoro e lo studio, ma anche altre attività svolte dagli individui e dalle organizzazioni all’interno delle comunità di appartenenza e l’eticità, nel senso di garantire che gli strumenti e le conoscenze necessarie per l’uso ampio e corretto dell’innovazione siano inclusivi, accessibili, sostenibili.
Queste due importanti definizioni di “comunicazione della scienza” e di “transizione digitale”, ci hanno permesso di costruire i seguenti rispettivi paradigmi:
“Un Paradigma della Comunicazione della Scienza è il complesso di Conoscenze, Processi e Strategie e un adeguato Linguaggio di contesto necessari per realizzare iniziative di Comunicazione della Scienza in un dato tempo.” | “Un Paradigma della Transizione Digitale è il complesso di Conoscenze, Processi e Strategie e un adeguato Linguaggio di contesto necessari per realizzare iniziative di Transizione Digitale in un dato tempo.” |
Per entrambi i paradigmi il Progetto SCI-CO+ non si è ovviamente limitato a introdurre le loro definizioni ma ha svolto un puntuale lavoro di classificazione costruendo le relative ontologie (generali) delle conoscenze, dei processi e delle strategie citate e giungendo, in tal modo, a un completo, strutturato e omogeneo contesto di riferimento, fondamentale per la successiva fase di costruzione di specifici modelli, poiché, come abbiamo illustrato nel già menzionato articolo “PARADIGMI, MODELLI, METODOLOGIE – Per un approccio consapevole alla transizione digitale”, da un paradigma discendono più modelli (che in alcuni casi possono essere essi stessi visti come paradigmi ma non complichiamoci la vita!).
Nel nostro caso per i due paradigmi predetti abbiamo le seguenti definizioni per i rispettivi modelli:
I Modelli di Comunicazione della Scienza sono definiti in relazione ai mezzi e alle modalità di comunicazione utilizzati e agli ambiti della scienza trattati. Tra i principali Modelli abbiamo quelli finalizzati a realizzare:
– – Science Center – Musei della Scienza – Festival scientifici – Editoria scientifica divulgativa – Comunicazione Scientifica Cinematografica – Comunicazione Scientifica Televisiva – Comunicazione Scientifica Radiofonica |
I Modelli di Transizione Digitale sono definiti in relazione ai mezzi e alle modalità di gestione della conoscenza e dell’informazione. Tra i principali Modelli abbiamo quelli identificati dai prefissi “Tele-“, “e-” e “Smart-” (quest’ultimo inidicato anche con il suffisso “+”) che permettono di distinguere tre distinti processi di Transizione Digitale che potremmo definire:
– Tele-Digital Transition – e-Digital Transition – Smart-Digital Transition (o Transition+)
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Il Modello SciCo+
Dei tre Modelli di Transizione Digitale identificati con i prefissi tele, e- e smart abbiamo parlato in dettaglio nel più volte citato articolo di questo numero. al quale vi rimandiamo per un approfondimento.
Per quanto riguarda, invece, i Modelli di Comunicazione della Scienza, il Progetto ha limitato il proprio lavoro ai soli ambiti degli Science Centre e dei Musei della Scienza essendo gli stessi i contesti nei quali la comunicazione della scienza si realizza nella sua più ampia e completa articolazione.
Pertanto, la definizione di SciCo+ che abbiamo assunto come riferimento è la seguente:
“Il Modello SciCo+ è l’insieme di conoscenze, processi e strategie e un adeguato linguaggio di contesto necessari per realizzare negli Science Centre e nei Musei Scientifici iniziative di Comunicazione della Scienza basate sull’applicazione della smart-digital transition.” |
Ovviamente, anche in questo caso, tale definizione è solo il punto di partenza. Quello che successivamente abbiamo fatto è, appunto, individuare l’insieme (generale) di conoscenze, processi e strategie che caratterizzano il Modello SciCo+ e il Linguaggio specialistico di riferimento.
Nel prossimo numero della rivista, illustreremo dettagliatamente tale lavoro in questa rubrica.
[1] I risultati di questo ampio lavoro saranno raccolti in una specifica dispensa che confluirà, successivamente, nel volume “sci-co+ – modelli, processi e tecniche per la comunicazione scientifica avanzata” la cui pubblicazione è prevista per aprile 2025.
[2] Ricordiamo la famosa citazione di Richard S. Feyman «La religione è una cultura della fede, la scienza è una cultura del dubbio. La scienza non è una fede, ma un metodo»